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Il PTFE (politetrafluoroetilene) è un risolutore di problemi. Quando i parametri di applicazione sono al di fuori dei limiti ammessi da altri tipi di tubo, Unigasket con i suoi tubi in PTFE offre la giusta soluzione. La compatibilità chimica del PTFE, combinata alle sue uniche caratteristiche fisiche lo rende il materiale plastico più adatto alle più diverse applicazioni.
Da considerarsi i benefici;
1. Resistente e flessibile: rinforzati con calze d’acciaio e trecce i tubi in PTFE Unigasket possono lavorare in condizioni dove le alte pressioni, continue flessioni e vibrazioni rendono questo tipo di applicazione una particolare sfida. Correttamente applicati e installati, i tubi in PTFE trecciati possono sopportare centinaia di migliaia di cicli senza fatica o rottura.
2. Inerzia e resistenza chimica: i tubi Unigasket in PTFE sono in grado di gestire un’infinita varietà di fluidi a pressioni e temperature esterne. Sono i tubi più conosciuti al mondo.
3. Ampia gamma di temperature: i tubi in PTFE possono sopportare temperature dai -70° C ai 260°C in ogni tipo di condizioni e possono essere maneggiati con sicurezza anche in cicli di acqua fredda/vapore.
4. Antiaderenza e bassa frizione: quasi nessuna sostanza può aderire al PTFE. Questa proprietà assicura la purezza di qualunque fluido venga trasferito con questi tipi di tubo. Permette inoltre il riutilizzo e un uso alternato per fluidi diversi. Con un coefficiente di frizione dello 0.05 non possono esserci depositi e le portate sono alte durante la vita del tubo.
5. Resistenza all’umidità: per natura il PTFE è poco affine all’umidità. L’assorbimento infatti è inferiore allo 0,01 %. Nessun odore, gusto o colore passa ai fluidi trasferiti dal PTFE, rendendolo un materiale approvato per il contatto con i cibi secondo le norme FDA e EC.
L’effusione o permeazione è il processo di migrazione di una sostanza in un’altra, solitamente il movimento di un gas attraverso un materiale per tubo. La permeazione è specifica alla sostanza, alla temperatura, alla pressione e al materiale in permeazione. (Vedi anche domanda 8).
L’effusione può avvenire con diversi tipi di materiale e con diversi tipi di materiale per tubo. In qualunque caso, bisogna porsi alcune domande:
1. Qual è il grado di effusione? E’ costante o intermittente?
2. Quanto è pericoloso il materiale trasportato? E’ nocivo? E’ tossico? E’ infiammabile? E’ esplosivo? E’ corrosivo
3. Qual è la condizione ambientale esterna? Il prodotto sarà esposto al sole? Ad aria aperta? Ad uno spazio chiuso? Vicino ad una sorgente di calore o accensione? Vicino ad una sorgente di acqua potabile o dove può creare altri rischi per la salute?
Lo spessore della parete può variare alcune proprietà del tubo, ad esempio può incrementare il raggio di curvatura, ridurre la flessibilità e incrementare la resistenza del cerchio. Come dovrebbe già essere noto lo spessore della parete non varia il tasso di permeazione o le caratteristiche effusive del PTFE. La permeazione è una funzione relativa alla porosità del PTFE che non essenzialmente varia al modificarsi dello spessore, delle caratteristiche del materiale che viene trasferito, della pressione o di altri fattori correlati.
I tubi in PTFE sono resi conduttivi dall’aggiunta in piccola percentuale di carbonio.La quantità usata e il modo in cui è introdotta nella resina di PTFE, produce sufficiente conduttività senza contaminare o colorare il materiale. La maggior parte dei tubi Unigasket sono disponibili nella forma conduttiva che non conduttiva. La linea conduttiva è richiesta quando sussiste la possibilità di scariche elettrostatiche. La maggior parte delle applicazioni non richiede tubi conduttivi, però in condizioni dove esiste l’accumulo di elettricità statica ( solitamente prodotta dall’alta velocità) i tubi conduttivi andrebbero usati per prevenire pericoli. Questa condizione esiste o si crea quando due diversi materiali sono a contatto tra loro e gli elettroni di un materiale si associano all’altro allineandosi con esso. Se entrambi i materiali sono buoni conduttori di elettricità il flusso di elettroni rimarrà bilanciato. Se uno o entrambi sono isolanti il flusso non si verificherà, ma si accumulerà una carica in uno dei materiali (fase di separazione). Quando questa carica eccede la forza dielettrica del materiale, si verifica una scarica dielettrica.
Nelle applicazioni dei tubi in PTFE bisogna fare delle considerazioni su fluidi e gas che sono poco conduttivi e bisogna considerare anche la loro velocità di flusso. Un liquido o un gas per essere considerato non conduttore di elettricità deve soddisfare uno o entrambi dei seguenti punti:
1. Il fluido non è polare; c’è uno squilibrio tra protoni e elettroni.
2. Il fluido contiene un componente immiscibile o un solido sospeso; i.e. acqua kerosene.
Quando un fuido di questo genere viene portato in un tubo in PTFE non conduttivo si verifica la fase di separazione e si accumula una carica elettrica. L’accumulo diventa una funzione della portata. Quando viene superata la resistenza del PTFE si verifica una scarica improvvisa attraverso la parete del tubo. Ciò che si verifica è una scarica esterna, attraverso la parete del tubo, ad un punto di massa, solitamente la treccia. La parete del tubo viene meccanicamente e termicamente danneggiata lasciando un foro di dimensioni più o meno piccole.
Nel campo idraulico l’alta pressione accompagna spesso l’alta velocità. In molte applicazioni i fluidi sono filtrati dal sistema. Gli elementi filtranti in fibre di carta o di vetro tendono a caricare i fluidi filtrati. Molto importante il settore dei carburanti. Solitamente questi non sono conduttivi, avendo una resistenza elettrica di 108 ohms. Parliamo ad esempio di benzina, acqua ragia, idrazina, benzene, olio diesel, etc. Generalmente questi fluidi vengono trasferiti a basse velocità ma rimane la possibilità di una scarica elettrostatica dovuta a fattori ambienatali esterni come l’umidità e a volte anche la temperatura. Questi fattori rimangono da considerarsi anche in casi in cui la velocià del fluido è minore di 1metro al secondo.
NOTA: Le informazioni qui riportate non coprono tutte le situazioni di scariche elettrostatiche pericolose possibili. In tutte le applicazioni dove vengono utilizzati: benzina, vapore o altri fluidi appartenenti a questa categoria si raccomanda di contattare Unigasket per una valutazione specifica e per consigli. Per regola, tutte le applicazioni dove non vengono utilizzati fluidi non conduttivi e per qualunque delle condizioni sopra menzionate, i tubi interni conduttivi sono consigliati.
Un applicazione per i tubi Unigasket in PTFE può essere trovata in quasi tutte le industrie: dai trasferimenti chimici caustici, all’elevata purezza alimentare, a processi farmaceutici; dal campo aerospaziale e automobilistico ai processi petrolchimici.. Ecco alcuni dei benefici:
1. Riduzione dei costi di manutenzione: La durata dei tubi in PTFE Unigasket è molto più lunga dei tubi in gomma o elastomeri.
2. Minore perdita di produzione: il vero costo dato da un tubo guasto è spesso la perdita di produzione o il deterioramento del prodotto. Le proprietà dei tubi in PTFE Unigasket rendono l’assieme più duraturo degli altri tipi di tubo.
3. Grande margine di sicurezza: i tubi in PTFE Unigasket possono gestire in modo sicuro anche i fluidi più pericolosi vapori, acidi, sostanze caustiche, gas nocivi e persino liquidi infiammabili. Costruiti con caratteristiche di sicurezza, essi sono stati progettati non solo per l’applicazione ma anche per l’operatore.
I tubi corrugati nastrati vengono prodotti tramite la sovrapposizione progressiva di materiale spiralato e sinterizzato uno di seguito all’altro elicoidalmente. Il risultato è un tubo in PTFE molto flessibile che può essere prodotto con lunghezza e diametri (fino al 4) molto ampi.
Unigasket è una delle poche aziende in tutto il mondo ad esserne produttrice.Per specifiche , vedere la sezione prodotti o contattare l’ufficio vendite Unigasket.
La cosa migliore è catalogare le applicazioni in base alle risposte delle domande precedenti. Solitamente si trovano delle categorie al riguardo e sono:
1. Materiali che non sono corrosivi o nocivi ma possono trasferirsi in aria sana in uno spazio chiuso e perciò provocare pericolo per il personale.
2. Materiali che si trasformano in vapore se si raggiunge una certa temperatura , i.e. fluidi che bollono a 52°C a pressione atmosferica. Alcune sostanze possono formare prodotti chimici con l’esposizione all’aria. Questi prodotti chimici possono essere corrosivi e/o causare danni al personale o comunque in qualche caso creare pericolo. Per esempio il cloro liquido può effondersi come gas e formare acido cloridrico nell’atmosfera.
3. Materiali corrosivi, nocivi o pericolosi, che sono già gas a pressione atmosferica e a temperatura ambiente, conosciuti per l’effusione attraverso il PTFE